LUNEDI 7 agosto
MARTEDI 8 agosto
MERCOLEDI 9 agosto
spettacolo unico ore 21.30
Progetto
QUELLI DELLA COMPAGNIA GLI IMPERDIBILI
per il cinema d'essai in Toscana
Regia: Theodore Melfi
Attori: Taraji P. Henson - Katherine G. Johnson, Octavia Spencer - Dorothy Vaughn, Janelle Monáe - Mary Jackson, Kevin Costner - Al Harrison, Kirsten Dunst - Vivian Michael, Jim Parsons - Paul Stafford, Mahershala Ali (Mahershalalhashbaz Ali) - Jim Johnson, Kimberly Quinn - Ruth, Glen Powell - John Glenn, Aldis Hodge - Levi Jackson, Olek Krupa - Karl Zielinski, Ken Strunk - Jim Webb, Ariana Neal - Joylette Johnson, Saniyya Sidney - Constance Johnson, Zani Jones Mbayise - Kathy Johnson, Tre Stokes - Levi Jr., Selah Kimbro Jones - Carolyn Marie Jackson, Karan Kendrick - Joylette Coleman ragazza, Corey Mendell Parker - Howard Vaughan, Alkoya Brunson - Kenneth Vaughn, Ashton Tyler - Leonard Vaughan, Lidya Jewett - Katherine Coleman bambina, Donna Biscoe - Joylette Coleman, Jaiden Kaine - Joshua Coleman, Gregory Alan Williams - Marion Smithson, Maria Howell - Ms. Sumner, Arnell Powell - Professor Graves, Bob Bost - Eisenhower, Crystal Lee Brown - Bernie, Tequilla Whitfield - Eleanor, Robert McKay - Pastore Ayres, Dane Davenport - Alan Shepard, Evan Holtzman - Deke Slayton, Travis Smith - Scott Carpenter, Scott Michael Morgan - Bill Calhoun, Wilbur Fitzgerald - Senatore Patrick, Kurt Krause - Sam Turner, Devin McGee - Gus Grissom, Joe Hardy Jr. - Gordon Cooper, Paige Nicollette - Eunice, Kamryn Johnson - Kathryn Vaughn, Glenn Allen - Wally Schirra, Elizabeth Youman - Ann Vaughn, Rebekah Boroughs - Louise Brewer-Shepard
Soggetto: Margot Lee Shetterly - (libro)
Sceneggiatura: Allison Schroeder, Theodore Melfi
Fotografia: Mandy Walker
Musiche: Hans Zimmer, Pharrel Williams, Benjamin Wallfisch
Montaggio: Peter Teschner
Scenografia: Wynn Thomas
Arredamento: Missy Parker
Costumi: Renée Ehrlich Kalfus
Effetti: Crafty Apes
USA 2017 - 127 min.
Produzione: DONNA GIGLIOTTI, PETER CHERNIN, JENNO TOPPING, PHARRELL WILLIAMS, THEODORE MELFI PER CHERNIN ENTERTAINMENT, LEVANTINE FILMS
Distribuzione: TWENTIETH CENTURY FOX ITALIA
L'incredibile storia, mai raccontata, di Katherine G. Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre brillanti donne afro-americane che hanno lavorato alla NASA e che hanno collaborato a una delle più grandi operazioni della storia: il lancio in orbita dell'astronauta John Glenn, un risultato sorprendente che ha riportato fiducia alla nazione statunitense e ha segnato una svolta nella corsa verso la conquista dello spazio, galvanizzando il mondo intero. Un trio visionario che ha attraversato tutte le barriere di genere e razza ispirando le future generazioni a sognare in grande.
CRITICA
"Film
tradizionale, didascalico, interessante perché apre una pagina di
storia non nota, il film anche se pare ogni tanto un déjà vu (...) nella
lotta al razzismo, vale nel racconto della vita di tutti i giorni, il
genio che sfida l'idiozia. Tre grandi attrici compagne ci rendono ogni
sfumatura vicina, Taraji P. Henson, Janelle Monae, Octavia Spencer."
(Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 marzo 2017)
"(...) nonostante le migliori intenzioni e le tre candidature all'Oscar
non è un titolo che resterà negli annali Ci hanno fatto capire in tutti i
modi che oggi contro Trump tutto fa brodo al Hollywood, però l'overdose
di dolcificante, didascalismo e farragine normalizza lo spunto
antirazzista e lascia solo qualche briciola all'appello in favore delle
pari opportunità. Cercando, per di più, di ricreare adeguatamente
l'atmosfera dell'era Kennedy in cui le tensioni covano sotto l'apparente
stato di grazia psicologico e materiale del paese, la fotografia spalma
sull'intero percorso del film una patina alquanto posticcia e ovattata
come per rendere deglutibile il messaggio anche allo spettatore meno
interessato all'argomento. (...) La chiave narrativa prescelta dal
regista (...) è priva purtroppo di qualsivoglia sorpresa: prima il
tratteggio delle diverse personalità delle tre protagoniste e poi il
puntuale pedinamento del percorso compiuto sulla non agevole strada del
riconoscimento dei rispettivi e cruciali ruoli. (...) Nonostante
l'indubbia bravura delle attrici calate nelle parti delle combattenti
Katharine (Henson), Mary (Monáe) e Dorothy (Spencer), risulta, così,
piuttosto arduo appassionarsi alle indegne discriminazioni che
continuano lungo tutta la proiezione a subire sia sul piano logistico,
sia su quello esistenziale, sia su quello scientifico proprio perché le
eccessive prevedibilità ed esemplarità drammaturgiche sono persino
capaci di appiattire i clou emotivi come quello dedicato all'exploit di
Dorothy che riesce a fare funzionare il primo monumentale computer IBM
oppure quello della sospirata partenza da Cape Canaveral di John Glenn."
(Valerio Caprara, 'Il Mattino', 9 marzo 2017)
"(...) storia vera edificante, raccontata senza svolazzi puntando sul
semplice fascino della realtà (...)."
(Fulvia Caprara, 'La Stampa', 9
marzo 2017)
"Donne, nere e nella Virginia razzista fra gli anni 50 e 60. (...) Tanto
affascinante quanto pressoché sconosciuta, la loro storia ha preso luce
meritata prima nel libro di Margot Lee Shetterly (...) e
successivamente in un biopic dal segno hollywoodiano. (...) Film
luminoso e illuminante nella sua lineare classicità, è impreziosito da
tre attrici in perfetta sintonia con i personaggi rivoluzionari loro
assegnati."
(Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 9 marzo 2017)
"Cinema 'obamiano': pellicole prodotte durante i due mandati del primo
presidente nero Barack Obama, tra il 2009 e 2017, concentrate sui
progressi sociali degli afroamericani in Usa. Alcuni esempi: '12 anni
schiavo' (2013), 'The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca' (2013),
'Selma' (2014). Rientra nella categoria 'Il diritto di contare', storia
vera di tre afroamericane degli anni 60 impiegate dalla NASA nella
cosiddetta corsa allo spazio contro gli agguerriti sovietici. (...) Il
senso del film è la condivisione patriottica della sfida spaziale
all'URSS in cui i neri scattarono in alto insieme a tutte le altre
etnie. Non potrebbe esserci concetto più 'obamiano', e distensivo, di
questo. Ispirato dalle pagine del libro di Margot Lee Shetterly, il
bravo regista Melfi (...) adatta, comprime e drammatizza come è
necessario nel grande cinema popolare americano. Ne esce fuori un film
compatto, piacevole e concreto nella sua missione. Divine le tre
interpreti tra cui spicca la Henson di una Katherine adorabile nel suo
zelo leggermente autistico (umilierà, alla lunga, un odioso nerd
razzista) affiancata dalla matronale Spencer e dalla vivace Monáe (lei
l'abbiamo ammirata anche nel Miglior Film agli Oscar 2017 'Moonlight')."
(Francesco Alò, 'Il Messaggero', 9 marzo 2017)
"(...) 'Hidden Figures' risulta, a schermo acceso, uno di quei film che
ti fanno riempire bene la serata. Per merito di tutti gli addetti: dalla
regia (con annessa sceneggiatura) agli attori (Octavia Spencer, ma
anche incredibilmente Kirsten Dunst) alla struggente colonna sonora.
Theodore Melfi per noi era fin d'ora nessuno, ma siamo sicuri che volerà
alto. Perché è un gran ruffiano. Prende personaggi di mezzo secolo fa
(incredibile che siano esistiti) e ce le fa sembrare le ragazze della
porta accanto. Da seguire (e da indignarsi) quando sono messe in croce
da razzisti sessisti. E da giubilare in coro quando la favola (perché
favola non è, ma lo sembra) si compie: quella di tre ragazze nere che
raggiungono lo scopo della vita mandando tra le stelle un ragazzo
bianco."
(Giorgio Carbone, 'Libero', 9 marzo 2017)
"E' stato uno dei grandi sconfitti nella notte degli Oscar. Un peccato,
perché la storia vera delle tre donne di colore Katherine Johnson,
Dorothy Vaughn (Octavia Spencer, bravissima) e Mary Jackson (Janelle
Monae) (...) meritava almeno un riconoscimento. Un film dalla narrazione
lineare, semplice, che limita la retorica, puntando sui fatti e su un
ben ritrovato Kevin Costner."
(Maurizio Acerbi, 'Il Giornale' 9 marzo
2017)
"Biopic standard, ma preciso, studiato per segnare le offese tremende
dei diritti salvando la lungimiranza dei bianchi buoni (il boss
Costner), lascia intuire che fu anche peggio di quanto si possa
immaginare. Premio simpatia alla Spencer, però la solista del trio è la
Henson (...). Emoziona."
('Nazione-Carlino-Giorno', 9 marzo 2017)
"Il regista (...) racconta un doppio percorso di emancipazione che vede
queste donne decise sia a dimostrare le proprie competenze in un mondo
al maschile, sia a rivendicare i propri diritti civili, ristabilendo
l'eguaglianza tra bianchi e neri."
(Alessandra De Luca, 'Avvenire', 3
marzo 2017)