GIOVEDI 9 novembre spettacolo ore 21.15
VENERDI 10 novembre spettacolo ore 21.15
SABATO 11 novembre spettacolo ore 21.15
DOMENICA 12 novembre spettacolo ore 21.15
Regia: Gilles Paquet-Brenner
Attori: Glenn Close - Lady Edith, Terence Stamp - Ispettore Capo Taverner, Max Irons - Charles Hayward, Gillian Anderson - Magda, Christina Hendricks - Brenda, Stefanie Martini - Sophia Leonides, Julian Sands - Philip Leonides, Amanda Abbington - Clemency Leonides, Christian Mckay - Roger Leonides, Honor Kneafsey - Josephine, Roger Ashton-Griffiths - Gaitskill, John Heffernan - Laurence Brown, Preston Nyman - Eustace, Andreas Karras - Iannois Agrodopolous, Gino Picciano - Aristide, Jacob Fortune-Lloyd - Brent, David Kirkbride - Sergente Glover, Petros L. Ioannou - Tommy Boy, Tina Gray - Miss Ackroyd, Jenny Galloway - Bambinaia, David Cann - Coroner
Soggetto: Agatha Christie - (romanzo)
Sceneggiatura: Simon Bowles, Tim Rose Price, Gilles Paquet-Brenner, Julian Fellowes
Fotografia: Sebastian Winterø
Musiche: Hugo de Chaire
Montaggio: Peter Christelis
Arredamento: Rebecca Gillies
Costumi: Colleen Kelsall
Effetti: Peerless
GRAN BRETAGNA 2017 - 115 min.
Produzione: BRILLIANT FILMS, FRED FILMS
Distribuzione: VIDEA
Inghilterra, fine ammi Cinquanta. Quando il ricco patriarca greco Aristides Leonides muore in circostanze misteriose, la nipote Sophia chiede all'investigatore privato Charles Hayward, suo ex amante, di stabilirsi nella tenuta di famiglia per indagare sulla vicenda. Una volta lì, Charles fa la conoscenza delle tre generazioni della dinastia Leonides trovando un'atmosfera velenosa, piena di risentimenti e gelosie. Tra i tanti moventi, indizi e sospetti, riuscirà a trovare l'assassino prima che colpisca di nuovo?
CRITICA
"Giallo
classico (...) è vintage nella forma e nella sostanza; garante della
scrittura 50 è l'esperto in suspense Gilles Paquet-Brenner, ma il vero
autore è Julian Fellowes, creatore dell'impagabile 'Downton Abbey', che
porta come credenziali l'Oscar per 'Gosford Park'. Quindi tutto a posto e
niente in ordine: perfidi segreti e grovigli di vipere con l'aiuto di
un cast ben pettinato e truccato, anche nei sentimenti. Spiccano Glenn
Close e Terence Stamp, tutti sospetti del detective Max Irons al posto
di Poirot o miss Marple."
(Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2
novembre 2017)
"(... ) un mystery-murder diligente ma non memorabile, dove il solo
grande assente è il senso dello humour."
(Roberto Nepoti, 'La
Repubblica', 2 novembre 2017)
"Lo considerava il suo capolavoro, ma 'Crooked House' (...) non ha mai
avuto il successo che meritava. Oggi Agatha Christie, forse, sarebbe
felice di vederne una buona trasposizione per il cinema (...). Uscito
dunque nel 1949, il romanzo è diventato un mistery giallo-noir fra il
classico e il sofisticato, intriso di star ben dirette, e a priori bene
sceneggiate da Julian Fellowes (...). Fra un tè e uno whisky da camino,
implodono coscienze ed esplodono segreti che rimandano all'Impero
britannico in disgrazia, con una Londra post war fra il tradizionale e
le avanguardie rock."
(Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 2
novembre 2017)
"Il francese Gilles Paquet-Brenner dirige un cast niente male per il più
classico dei gialli tratti dalla bibliografia di Agatha Christie, con
un pizzico in più di nichilismo giovanile e perversione sessuale
rispetto ai toni più morigerati della grande scrittrice inglese.
Stupenda la scenografia di Simon Bowles, capace di ricreare un ambiente
liberty ricco di passaggi segreti e corridoi misteriosi. Mancano i
classici segugi letterari Hercule Poirot o Miss Marple (il giovane
Hayward è una figura di virile detective ex spia ispirato all'Humphrey
Bogart di 'Casablanca'). Svetta su tutti i bravi attori della pellicola
la splendida settantenne Glenn Close nei panni della matrona Lady Edith
de Havilland, pronta alla battuta salace così come a sparare alle talpe
della tenuta."
(Francesco Alò, 'Il Messaggero', 2 novembre 2017)
"Piacerà a una schiera di spettatori più folta di quella che di solito
si mette davanti a uno schermo per vedere una trasposizione di Agatha
Christie. (...) 'Mistero a Crooked House' ha (...) un'evidente marcia in
più della media di Agatha. E siccome il regista Gilles Paquet-Brenner è
solo un buon artigiano (i suoi titoli sono La chiave di Sara, Dark
Places e non sono riferimenti esaltanti) la decisa riuscita di 'Crooked'
sarei propenso ad attribuirla a Julian Fellowes. Fellowes è quello di
'Gosford Park'. Quando si tratta di descrivere i privilegiati inglesi
d'antan nessuno è meglio di lui. I produttori inglesi l'hanno capito e
dopo averlo tenuto in sottordine per anni (anche come attore) ricorrono a
lui ogni volta che la paura sullo schermo deve bussare alla porta di
qualche ex allievo di Cambridge. Con il Fellowes treatment i personaggi
assumono un colore, uno spessore che i libri della Christie non si
sognano. Per Agatha si sa sono solo statuine, scompagnate inopinatamente
da un delitto in attesa che il solito Poirot le rimetta al posto
giusto. Qui abbiamo un convincente nido di serpenti, ognuno dei quali
potrebbe suggerire un film a parte (chissà perché Agatha non ha mai
pensato a un libro sul personaggio della spettacolosa Glenn Close,
indubbiamente l'apparizione più viva nel mazzo dei possibili omicidi?)."
(Giorgio Carbone, 'Libero', 2 novembre 2017)
"Dalle parole e immagini cinetv di Poirot e Marple che abbiamo in testa
qui si cerca di estrarne un'efficace pozione stilizzata da relax, per
dimenticarci perfino che l'intrigo di famiglia è di casa (nostra). E un
'giallo' che sa delle stoffe dei costumi retrò indossati dal cast,
controllato nei particolari (brilla l'inossidabile Close)."
('Nazione-Carlino-Giorno', 2 novembre 2017)