IL SALUTO
In collaborazione con:
Associazione "Rolando Cecchi Pandolfini" Pietrasanta
ARCI Comitato Lucca Versilia
“La mano con il guanto nero rappresenta la solidarietà, il capo chino l’offesa subita, i piedi scalzi la povertà”. Tommie Smith
16.10.1968 – CITTA’ DEL MESSICO – OLIMPIADI
IL SALUTO LA STORIA CHE NESSUNO HA MAI RACCONTATO
un film di Matt Norman
“Mostrano sempre l’immagine ma non raccontano mai la storia”
John Carlos
“Fu un gesto per la libertà e i diritti umani.
Dovevamo essere visti perché non potevamo essere ascoltati”
Tommie Smith
“L’ultimo mio desidero è che questa storia venga raccontata”
Peter Norman
Cast: Peter Norman, Tommie Smith, John Carlos, George Foreman
Musica: David Hirschfelder
Fotografia: Marty Smith
Montaggio: John Leonard, Jane Moran
Narratore versione italiana: Alessandro Rossi
Nazionalità: Australia
Anno di produzione: 2008
Fotografia: Colore / B&N
Durata: 91’
AUSTRALIA - 2009 - 91 min.
Produzione: The Actors Cafe, Wingman Pictures
Distribuzione: VIGGO FILM
16 ottobre 1968, Città del Messico, Olimpiadi,
premiazione della finale dei 200 metri piani maschili. Sul podio salgono
gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos - medaglia d’oro e
di bronzo - e l’australiano Peter Norman medaglia d’argento. Alle note
dell’inno americano Smith e Carlos chinano il capo e alzano al cielo il
pugno guantato di nero, simbolo del Black Power, per protestare contro
la segregazione razziale negli USA e rendere nota al mondo intero la
lotta degli afroamericani per l’eguaglianza.
Un segno di protesta
eclatante, inimmaginabile, fissato nella storia dell’umanità da una foto
divenuta icona del 20° secolo. Una foto che ha fissato per sempre un
saluto divenuto gesto di libertà toccante, ineguagliabile. Un gesto
lungamente meditato e costato caro ai due atleti afroamericani che –
oltre ad essere espulsi dalla federazione di atletica statunitense –
vennero perseguitati lungamente e videro le loro vite rovinate.
In
quella foto – così forte ed emblematica – si nasconde una storia: quella
dell’atleta bianco, l’australiano Peter Norman, e di come fu decisa e
preparata la protesta di Smith e Carlos. Norman, che nella foto quasi
scompare oscurato dalla potenza del gesto dei due atleti afroamericani,
porta al petto una coccarda identica a quella che portano i due atleti
neri: è la coccarda dell’Olympic Project for Human Rights,
l’associazione promotrice della clamorosa protesta di Smith e Carlos. Un
gesto di condivisione e solidarietà vissuto con impassibile quiete che
costerà a Norman – atleta bianco di una nazione in cui la segregazione
razziale è altrettanto forte – oblio e carriera, conseguenza di una
condanna politica e sportiva che durerà sino alla sua morte.
Il
saluto (Salute) racconta la storia dietro la foto: quella di tre atleti
che protestarono dinnanzi al mondo contro la diseguaglianza e
l’ingiustizia e della loro amicizia che durò tutta la vita. Un viaggio
per rileggere, dal punto di vista dello sport, cosa sono stati gli anni
Sessanta, indagando uno dei più momenti più famosi e drammatici della
storia delle Olimpiadi. Un documentario che la BBC ha definito “Una
delle immagini più sorprendenti del XX secolo."
“Non erano due neri e un bianco a chiedere rispetto e giustizia
su quel podio, erano tre esseri umani.”
Gianni Mura, La Repubblica
“Finalmente il mondo potrà conoscere l'eroe australiano
delle Olimpiadi messicane del 1968.”
Daily Telegraph
“Una delle immagini più sorprendenti del XX secolo.”
BBC
“Quel saluto continua a risuonare nell'America moderna.”
The Times
“L’atleta bianco diventato un eroe nell'America nera.”
The Sydney Morning Herald
“Uomini che al successo preferirono la dignità.”
Huffington Post
Diretto
dal nipote di Peter Norman, Matt Norman, Il saluto (Salute) è stato
accolto in tutto il mondo come un autentico capolavoro, una “storia di
sport che andrebbe insegnata a scuola.” come ha scritto La Gazzetta
dello Sport. Il racconto di un gesto che costò un prezzo altissimo in
termini sportivi e umani a Smith, Carlos e, soprattutto, a Norman “…
l’uomo più punito nella storia dell’atletica.” (Il Corriere della Sera).
Gli effetti della solidarietà di Norman sono il racconto centrale di Il
saluto narrato con partecipazione dall’attore americano Christopher
Kirby. Fu grazie al fotografo John Dominis della rivista Life se quello
“scatto” ha fermato il tempo, immortalato l’istante e consegnato alla
storia dello sport una delle sue immagini più celebri, Dominis ricorda:
“… non pensavo fosse un grande evento, mi aspettavo una cerimonia
normale, a malapena ho notato cosa stava succedendo quando stavo
scattando”. Nessun grido, nessun discorso, solo i corpi raccolti dei tre
atleti, in un gesto, un saluto, a rompere l’indifferenza e fermarsi,
per sempre, nella memoria collettiva, nella storia. La cerimonia "è
effettivamente passata senza molto preavviso nello stadio olimpico",
scrisse il corrispondente del New York Times da Città del Messico,
Joseph M. Sheehan; tre giorni dopo il gesto di Smith, Carlos e Norman
esplode sui quotidiani di tutto il mondo.
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