Regia: Mouly Surya
Attori: Marsha Timothy - Marlina, Dea Panendra - Novi, Egi Fedly - Markus, Yoga Pratama - Franz, Rita Matu Mona, Yayu AW Unru, Anggun Priambodo, Ayez Kassar, Safira Ahmad, Indra Birowo, Ozzol Ramdan, Haydar Salishz, Norman R. Akyuwen
Soggetto: Garin Nugroho
Sceneggiatura: Mouly Surya, Rama Adi
Fotografia: Yunus Pasolang
Musiche: Zeke Khaseli, Yudhi Arfani
Montaggio: Kelvin Nugroho
Scenografia: Frans Paat
NOTE
- SELEZIONATO ALLA 49. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2017).
INDONESIA, MALESIA, TAILANDIA, FRANCIA - 2017 - 93 min.
Produzione: CINESURYA, KANINGA PICTURES, IN COPRODUZIONE CON PURIN PICTURES
Distribuzione: LAB80 FILM
Selezione Quinzaine des Réalisateurs Cannes 2017
La vendetta di una donna che cerca giustizia
in un viaggio solitario tra le grandi distese indonesiane
Marlina vive a Sumba, in
Indonesia. Sta risparmiando per poter seppellire il marito secondo i
riti tradizionali. Un uomo si presenta alla sua porta e, impassibile, la
informa che lui e sei compagni sono venuti per prenderle tutti i soldi,
il bestiame e infine per stuprarla. Mentre è costretta a preparare la
cena ai suoi aggressori, Marlina medita la propria vendetta.
Intraprenderà un coraggioso viaggio alla ricerca di giustizia e lungo il
suo percorso non smetterà di combattere contro un mondo che sembra
essere dominato soltanto dalla violenza.
Un sorprendente western al
femminile, trasportato nei vasti panorami dell’Indonesia rurale e
dominato dalla figura forte della protagonista, capace di ribellarsi
alla brutalità dell’universo maschile. La regista Mouly Surya utilizza
richiami e citazioni per ricreare «un cinema pop oltre che popolare, in
grado di giocare con i codici espressivi e contenutistici allo stesso
tempo, alla ricerca di una forma che acquisti concetto in quanto tale».
La seconda prova di una giovanissima regista che sa legare tradizioni
cinematografiche diversissime attraverso uno sguardo colto, vivace e
leggero.
NOTE DI REGIA
Credo che Marlina, con la sua
immagine fatta di mistero, sensualità e ostinazione, mi sia stata
ispirata dall'immagine delle donne che ho incontrato sull'isola di
Sumba. (...) Al giorno d'oggi abbiamo diverse figure di donne forti in
Indonesia, sia in politica che nel mondo del lavoro, ma in luoghi come
Sumba il posto della donna è ancora in cucina: da lì le donne devono
entrare e uscire dalla casa. Eppure sull'isola ho conosciuto una donna,
un'insegnante di nome Marlina, che si è difesa con tenacia dopo essere
stata accusata di aver dato scandalo a causa di un video in cui ballava.
In qualche modo mi è stata d'ispirazione.